Archiviata la gita in quel della costa ateniese è giunto il momento di pensare alla serata di questo sabato di fine gennaio. I programmi prevedono di spingerci verso Patissia Alta, dove ci attendono la nostra fedele amica Claudia e la sua collega Francesca prima per una cena in una taverna da loro consigliata e poi per una sorta di “rakomelo-party” dove poter sorseggiare una delle nostre bevande greche preferite.
Ma andiamo per ordine: ricostruita la coppia di Sullerivedelkifissos dopo una mattinata in solitaria ci avventuriamo verso la stazione di Evangelismos preoccupati dalle notizie di disordini in piazza Viktoria tra anarchici e polizia e dalla contemporanea manifestazione di Alba Dorata (alla quale è stato vietato di manifestare davanti al monumento che ricorda i 3 soldati greci morti sull’isoletta di Imia nel 1996 durante un’operazione militare contro la Turchia) poco distante dal centro di Atene. Per fortuna il divieto di ogni forma di manifestazione nel comune di Atene imposto dal governo il giorno precedente ha fatto sì che non vi fossero ripercussioni dal punto di vista del traffico e dei mezzi pubblici e siamo pronti a salire sull’autobus 54 che ci porterà direttamente a Patissia.
Giunti dopo circa 25 minuti in piazza Papadiamanti scorgiamo senza alcuna difficoltà la taverna To Pithari dove ci attendono già comodamente sedute le nostre due compagne di serata; ad attenderci anche un menu in italiano, dovuto al fatto che -grazie alla vicinanza della scuola italiana di Atene- questo è uno dei quartieri con la più alta concentrazione di connazionali dell’intera capitale.

Dopo un veloce cambio di tavolo causa spifferi poco simpatici provenienti dalla finestra (aperta per far circolare l’aria dal momento che questa è una delle taverne dove il divieto di fumo non viene fatto rispettare) siamo pronti per ordinare; la proposta culinaria del Pithari è la classica cucina greca, con alcuni piatti interessanti. Ordiniamo tra le altre cose bistecca di maiale, insalata di patate, calamari, soutzoukakia, flogeres (ovvero “flauti”, un involtino di pasta filo ripieno di feta e pomodoro), fava e dolmadakia oltre a un immancabile mezzo litro di vino rosé. Il servizio è abbastanza veloce e preciso. Le porzioni sono tendenzialmente abbondanti e almeno per quanto mi riguarda (ancora reduce dall’enorme salmone del pranzo) faccio fatica a terminare la mia bistecca di maiale; non c’è alcun problema, perché Francesca chiederà al solerte cameriere la cosiddetta “doggie-bag” o meglio “cat-bag” dal momento che gli avanzi della cena saranno destinati ai gatti del vicinato.
Giunto il momento del conto con nostra somma sorpresa ci rendiamo conto che andremo a spendere 15 euro a testa (sarebbero 56 euro, ma decidiamo di lasciare 60 euro comprensivi di mancia). Questo prezzo è assolutamente economico sia per la qualità, sia per la quantità di ciò che si è mangiato e fa del Pithari una delle taverne con il miglior rapporto qualità-prezzo tra quelle che abbiamo visitato in questi mesi.

Dopo la luculliana cena è giunto il momento del digestivo e ci rechiamo, sotto gli attenti consigli di Claudia che abita a Patissia Alta e questa sera ci farà da guida, in un mezedopoleio famoso per il suo rakomelo. Purtroppo veniamo subito rimbalzati dal cameriere dal momento che il locale è pieno e non c’è verso di ottenere un tavolo per quattro persone. Stesso discorso per un altro locale a poca distanza; il cameriere ci fa entrare ma ci accorgiamo subito che il bar è pieno e gli avventori non hanno nessuna intenzione di abbandonare gli agognati tavoli. Dopo qualche minuto di attesa decidiamo di cercare maggior fortuna nei dintorni; una cosa è sicura, a Patissia i locali non mancano.
Riusciamo nell’impresa di trovare una tavolata per quattro nel semivuoto Kafeoino , sulla via Gavrilidou e a poca distanza da viale Patission; il locale sembra interessante, con molti cocktail dal nome invitante, ma non sembra attirare molto gli avventori locali. Ordiniamo la nostra classica karafaki di rakomelo che per 10 euro ci garantirà diversi giri di rakomelo a testa. In conclusione non possiamo che essere soddisfatti per la serata trascorsa in quel di Patissia; un quartiere che ci ha sorpreso, sia per la qualità sia per la quantità di locali che ospita. Qui siamo in uno dei quartieri più popolari e storici di Atene e non rimarrete sicuramente delusi se volete sfuggire alle zone più turistiche della capitale.
Indirizzi:
To Pithari: Papadiamanti 1
Kafeoino: Gavrilidiou 8
Come arrivare:
To Pithari: stazioni Agios Eleftherios e Ano Patissia (ilektrikos), fermata Plateia Papadiamanti (autobus 54), fermata Orfanidou (filobus 14)
Kafeoino: stazione Agios Eleftherios (ilektrikos), fermata Laskaratou (filobus 14), fermata Sotiriadou (autobus A8, 444, filobus 3,5,11,14)